Una casa e due candelabri
Il treno parte con pochi passeggeri;
mi siedo vicina ad una signora che si reca anche lei a Varazze. La mattina è
calda; sono le undici e venti. L’aria condizionata non funziona, i finestrini
sono aperti e il vento soave e fresco mi carezza il volto.
Quando si ferma nelle stazioni la gente parla a bassa
voce come se avesse paura di essere sentita incece, mentre il treno riprende il
suo percorso il mormorio è più forte. Sarà per il rumore del ferro sui binari? Mi piace viaggiare e quando
il movimento avviene mi addormento. Ogni tanto tutto è buio, le gallerie fanno
sentire la notte su di me. Qualche minuto dopo la luce invade la carrozza e
tutto torna luminoso. Alla sinistra il mare Ligure, calmo ed azzurro. Alla
destra le colline verdi con una profusione di diversi fiori. Le case sembra che
pendano dai monti. Come saranno state costruite queste ville bagnate dal sole?
L’estate mi fa rivivere; tutto prende
forma ed il mio spirito diventa gioioso.
Nell’ inverno, invece, la mia pelle è verdastra e gialla. Oggi in quest’estate
marina posso vedere il mio volto abbronzato e la mia pelle ha più vigore.
Ieri Marietta è stata inquieta. Mi guardava con i suoi
occhi inquisitori. Lei credeva che fossi venuta
a toglierle le cose che considerava
proprie per diritto, cose che sencodo lei le appartengono. Non è così!
Durante la notte, ogni volta che mi alzavo per andare in bagno,
tardi, molto tardi lei faceva lo stesso. Temeva che io rovistassi nell’armadio
che c’è in bagno. Quando uscivo lei entrava a controllare che non avessi
portato via nessuna cosa.
Una statua di
marmo bianco che funge da porta sapone custodisce
il luogo. Gli asciugamani profumati con esenza di lavanda sono disposti in modo
ordinato. Tra
altri oggetti ci sono: botticini con un po’ di profumo e
flaconi antichi. Ci sono anche candele profumate nei loro involucri. Tutti
questi oggetti sono di origine austriaca perché mia zia andava sempre a Vienna
per acquistare questi prodotti così come per la biancheria. Lei considerava che
erano tutti di qualità migliore rispetto a quelli italiani.
In una delle
prime serate che ho trascorso qui ho sentito Marietta chiacchierare con la donna
che viene a fare le pulizie; parlavano di me e lo facevano usando un apellativo
dispettoso: l’argentinuzza. Credo che significhi qualcosa come di bassa condizione
sociale. Dovrei chiamarla l’italianuzza? Non so da dove ha preso quella parola.
Non so a chi domandare che cosa significa perché, sebbene l’avvocato sia molto
corretto, con me, mantiene le distanze. Viene tutti i giorni per chiedermi che
cosa mi occorre. O chissà venga per controllarmi?
La prossima settimana
verrà il notaio. Così si dice escribano;
faranno tutto l’inventario dei mobili. Non vorrei essere presente perché mi ricorderà
análoga situazione alla quale ho dovuto partecipare,
però accetto perché è la volontà della zia.
È vietato
rivisionare gli armadi e i cassetti di tutta la casa. Questo l’ha lasciato
scritto la zia nel testamento... Genova Nervi annuncia l’altoparlante… guardo
verso il mare ed è calmo e intenso... Genova Quinto. Il giardino della casa è
sul terrazzo che è stato ricavato dalla collina. Ricordo che quando le mie zie
vivevano, di sera ci sedevamo lì a parlare. In quel tempo la brezza accarezzava
i miei capelli e intiepidiva le mie braccia e le
mie spalle.
Fa caldo caldo...
Genova Brignole, mancano sessanta minuti per arrivare a Varazze. Il treno si è
fermato. Non so perché. I passaggeri parlano, si domandano che cosa sucede. I
cellulari suonano. Posso ascoltare le loro conversazioni, capisco perfettamente
quello che dicono.
È un treno
Regionale e perciò ferma in tutte le stazioni ed è lento nel riprendere la
marcia. Non c’è l’aria condizionata; sarà perché viaggio in seconda clase? Attenzione
treno in transito al binario tre, allontanarsi dalla linea gialla. Un altro convoglio passa con velocità
e sentiamo le vibrazioni.
Una signora sulla
sessantina viaggia accanto a me, porta dei gioielli: un braccialetto ed un orologio d’oro. Scrive
sull’Ipad. I suoi piedi sottili portano sandali che evidenziano dei fiori
esotici di colore d’oro. Posso affermare che è molto ellegante. Il treno
riprende la marcia, tutti tacciono. I viaggiatori si sentono rilassati; credo
che a tutti quelli che viaggiamo il movimiento ci rilassa perché il ritmo è
come una melodia. Se vale questo paragone.
Ieri nella cucina
e dopo aver pranzato ricordo che Marietta ha controllato i cassetti dove sono
le posate. Lei sa quanti sono quelle che si usano tutti i giorni; grandi e pesanti,
d’argento inglese Shefield. Penserà che possa mancarne uno? Non lo so. Lei ha
il vantaggio di conoscere tutti i segreti della casa. Non invano ha lavorato
durante gli ultimi trent’anni della sua vita con mia zia e a questa casa la
considera di sua proprietà.
Traduzione: Pilar Zenklusen
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